
Torino nascosta: perché non è mai davvero ferma
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Hai mai avuto la sensazione che "non ci sia mai nulla di nuovo da fare in città"? Un pensiero che suona familiare, ma forse è il riflesso delle nostre abitudini: stessi luoghi, stessi ritmi, quelle routine che critichiamo ma che ci fanno sentire al sicuro.
Torino, invece, è tutt’altro che statica. Esposizioni nascoste, concerti intimi, libri che spuntano dove meno te lo aspetti, esperienze culinarie e tour che guardano la città da prospettive inedite. Questa città è un parco giochi, se solo ci permettessimo di esplorarla davvero.
Eppure, c’è l’effetto curioso dei social: siamo bombardati da eventi e inviti, ma il troppo spesso diventa niente. “Sì, va bene, ma non c’è mai nulla di nuovo” è solo l’eco della nostra saturazione.
Quando la domenica stacco da Torino, vado in montagna. Nei bar dei paesini mi diverto a osservare locandine di eventi spesso già passati. Una volta, una signora si lamentava che lassù mancava solo il cinema. Noi, invece, con tutto a portata di mano, fatichiamo a dare valore all’abbondanza.
Un festival che non hai mai notato, un drink che non hai mai assaggiato, una piazza che non hai mai attraversato al tramonto: forse non è la città a essere ferma, ma il nostro sguardo. A volte, per scoprire cose nuove, basta cambiare strada.
E se la prossima cosa nuova da fare fosse già qui, aspettando che qualcuno la noti?